fuori il dirompente singolo dell’artista
Studi e competenze non sono sempre sufficienti per raggiungere le meritate soddisfazioni. Capita che curriculum privi di competenze scavalchino i meritevoli, sol perché dotati di un biglietto da visita “ben referenziato”. Il brano urla la rabbia di chi vuole lavorare al meglio, senza scendere a compromessi. Inoltre, il testo di “Mery” cerca di dare voce, strappando un mortificato sorriso, a tutti i giovani costretti a lasciare il proprio Paese. Un brano complesso, che ha necessitato di nove mesi di tempo per essere prodotto. Una voce fuori dal coro, che vuole essere l’eco del coro stesso: non bisogna mollare mai!
Un grido di rivoluzione che ha portato via il sonno alle notti, disturbate dal gelo delle ingiustizie che la vita riserva. Perché la creatività è così: può partire da un malessere, da un ricordo improvviso. Così è stato per “Mery”. Un pensiero su ingiustizie subite in passato ha fatto riemergere il ricordo tetro del momento vissuto: un podio perso per mancanza di senso di meritocrazia. C’era chi doveva occuparlo quel podio!
La rabbia, lo sdegno e la voglia di rivalsa hanno trasformato la chitarra nell’estensione del pensiero. Ed ecco, è nata “Mery” «che se n’è andata e forse ritornerà». Il testo è forte, ma vuole essere solo ed esclusivamente una metafora della vita, ogni riferimento a situazioni e cose, così come si dice, è puramente casuale e creato per scandalizzare a tal punto da far riflettere. Il brano ha un nome di donna, Mery, scelta non casuale. Le donne hanno una maggiore imparzialità di giudizio e sono difficilmente abbindolabili. Socialmente «super partes» a dirla breve, maggiormente capaci di andare oltre a qualunque tipo di compromesso, al contrario dei colleghi uomini, alle volte più facilmente condizionabili.
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©2022 Mery (Fernando Conte) – Edizioni Musicali MAFFUCCI MUSIC